Autosoccorso di comunità
IL CONTESTO:
Le caratteristiche orografiche e la distribuzione della popolazione nel territorio dell’Unione Montana dei Comuni dell’Appennino Reggiano comportano tempi di intervento del soccorso istituzionale, in caso di emergenza-urgenza, mediamente più lunghi rispetto alle zone centrali. La bassa densità abitativa e l’ampiezza dei territori evidenziano l’esistenza di persone residenti in numerose frazioni di piccole e piccolissime dimensioni.
L’analisi dettagliata dei tempi di soccorso ha portato all’identificazione di frazioni nelle quali la probabilità che accadano patologie tempo-dipendenti rende opportuno adottare provvedimenti “sostenibili” atti a garantire un intervento più veloce.
IL PROGETTO:
Per adottare provvedimenti sostenibili è necessario coinvolgere direttamente la popolazione residente nelle frazioni lontane, istruirla sulle tecniche di base di soccorso e supporto vitale da poter intraprendere mentre si attende l’arrivo del soccorso istituzionale.
Il “Gruppo Tecnico regionale 118” della Regione Emilia Romagna ha sviluppato una soluzione informatica/telefonica per mettere in rete i soccorritori addestrati residenti nelle zone periferiche. È stata messa a punto una APP chiamata “DAE RESPONDER”, già sperimentata, utilizzabile con tutti i cellulari in commercio. La APP permette alle centrali operative del 118, in caso di chiamata per presunto arresto cardiorespiratorio, di inviare a tutti i cellulari sui quali è installata la APP “DAE RESPONDER” (soccorritori certificati e autorizzati “BLSD-esecutori” che abbiano accettato di far parte della rete) e che si trovano nel raggio di 3-5 Km, indicazioni circa l’indirizzo in cui si è registrato l’evento e la localizzazione del DAE più vicino. Attraverso la APP l’infermiere del 118 resta in contatto per l’intera durata dell’intervento con il soccorritore laico che ha accettato di intervenire ed è in grado di seguirlo e indirizzarlo, supportandolo nelle azioni di soccorso fino all’arrivo dei mezzi istituzionali.
Senza la pretesa di fare un corso per “volontari del soccorso”, si ritiene opportuno che nelle comunità più distanti dal soccorso istituzionale ci sia qualcuno in grado di “fare la cosa giusta” in alcune situazioni mirate, in attesa dell’arrivo sul posto del soccorso istituzionale.