Green Community Nazionale
La prospettiva delle Green Community diventa fattualmente oggetto della politica pubblica italiana, che ne riconosce esplicitamente il significato, nell'occasione della L.28 dicembre 2015 n. 221, nota come “collegato ambientale alla legge di Stabilità 2016” che trae anche essa ampia ispirazione e sollecitazione dalla iniziativa di UNCEM.
La legge, all’art. 72, “promuove la predisposizione della strategia nazionale delle green community”. Fissandone, in termini ancora davvero generali, i principali riferimenti tematici in nove punti. Assai rilevante è considerare preliminarmente la presenza già in questa definizione iniziale del tema di tre presupposti generali e fondativi di questa innovazione istituzionale e organizzativa:
- Il primo è il riferimento ai “territori (rurali e di montagna)” che, in relazione al valore delle risorse governate, intendono agire per “sfruttare in modo equilibrato le risorse principali di cui dispongono” (comma 2).
- Il secondo essenziale riferimento di principio viene posto alla esigenza di “aprire un nuovo rapporto sussidiario e di scambio con le comunità urbane e metropolitane”. Una affermazione ante litteram di Metro-montanità necessaria che assume particolare rilievo se si considera che il contesto della Legge 221 è anche quello che registra la introduzione nell’Ordinamento della previsione relativa ai Servizi e soprattutto ai “Pagamenti per i Servizi Eco-sistemici ed ambientali PSEA“(all’art. 70).
- ll terzo riferimento di ordine generale è quello alle istituzioni locali da cui la costituzione delle green community dovrebbe trarre impulso; quelle Unioni di comuni e Unioni di comuni montani che, anche sulla scorta di leggi regionali che possono individuare le modalità, i tempi e le risorse finanziarie, promuovono l'attuazione della strategia nazionale (comma3).
La missione di realizzare la Strategia Nazionale è affidata dalla legge 221 al Dipartimento per gli Affari Regionali e le Autonomie presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri. In attuazione del mandato ricevuto il DARA ha promosso nel 2017 una “Consultazione pubblica sulla Strategia Nazionale delle green community” di cui è utile riepilogare qui i principali esiti focalizzati riguardo a tre punti principali:
- l’opportunità di una esplicita e coordinata relazione della Strategia delle green community con altre Strategie nazionali come la Strategia nazionale sviluppo sostenibile, Strategia nazionale per le Aree Interne, Strategia energetica nazionale, Strategia nazionale per l’economia circolare, Strategia italiana per la biodiversità (Italia Sicura), Strategia per il patrimonio edilizio (Casa Italia).
- l’esigenza di focalizzare la dimensione territoriale rispetto alla quale configurare la Strategia, riconoscendone la dimensione comunque sovracomunale operando però con grande flessibilità ed approccio empirico a fronte della grande diversità dei caratteri territoriali delle regioni italiane;
- il riferimento ad esperienze di comunità territoriali sorte per la gestione di politiche, come i GAL o i Parchi, considerate come possibile elemento aggregante anche per la nuova Strategia e, assieme, l’esigenza di “fare rete” anche ad una dimensione territoriale più vasta come quella legata, ad esempio, a grandi infrastrutture sostenibili per la ciclabilità.
Nel 2022 interviene il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) che, con lo stanziamento di 135 milioni di euro a valere sulla misura M2C1, finanzia lo sviluppo sostenibile e resiliente dei territori rurali e di montagna che intendano sfruttare in modo equilibrato le risorse principali di cui dispongono tra cui, in primo luogo, acqua, boschi e paesaggio, avviando un nuovo rapporto sussidiario e di scambio con le comunità urbane e metropolitane. Ciò verrà realizzato favorendo la nascita e la crescita di comunità locali, anche tra loro coordinate e/o associate (le green community), attraverso il supporto all’elaborazione, il finanziamento e la realizzazione di piani di sviluppo sostenibili dal punto di vista energetico, ambientale, economico e sociale.
Il primo atto con cui la prospettiva del PNRR scarica a terra il suo intervento è stata la individuazione delle prime tre aree pilota, Parco del Velino Sirente, in Abruzzo, Unione Montana dell’Appennino Reggiano, Area Pilota SNAI protagonista della Montagna del Latte, in Emilia Romagna e il territorio delle Terre del Monviso in Piemonte, che la Ministra Maria Stella Gelmini, assieme ai tre Presidenti di Giunta Regionale interessati comunica alla stampa il 30 marzo 2022.
La sperimentazione attuata da queste tre aree pilota dovrà ha accompagnato e ispirato la stesura del bando per la individuazione e il finanziamento delle altre 30 realtà nelle quali, sempre con l’orizzonte della metà del 2026, tassativo per il PNRR, si dovrebbe realizzare compiutamente la fase sperimentale delle Green Communities.
Per maggiori informazioni in merito alle GREEN COMMUNITIES: https://www.affariregionali.it/attivita/aree-tematiche/pnrr/attuazione-misure-pnrr/avviso-pubblico-green-communities/