
Mi chiamo Lara Orlandi, sono nata a Castelnovo ne’ Monti e ho 24 anni. Ho sempre vissuto in quello che oggi è il comune di Ventasso, spostandomi da bambina con la mia famiglia da una frazione ad un’altra, per poi fermarci definitivamente ad Acquabona, paese nativo di entrambi i miei genitori.
Mi sono laureata nel 2022 in Infermieristica presso l’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia, ed ora esercito la mia professione di infermiera a Castelnovo ne’ Monti, presso la CRA Villa delle Ginestre.
Nata e cresciuta in Appennino, sono molto legata alla mia terra e alla mia gente. Nel mio tempo libero mi piace fare camminate insieme al mio cane Axel sui sentieri del crinale alla scoperta di paesaggi sempre nuovi. Amo viaggiare e conoscere usanze diverse dalle mie, per arricchirmi e per poter tornare a casa con qualcosa da raccontare. Svolgo attività di volontariato nel piccolo circolo di paese, dove, insieme agli altri volontari, organizzo eventi, come concerti, e cene di beneficienza.
Sono assessore nel comune di Ventasso dal 2021, nella giunta di Enrico Ferretti. Il mio assessorato comprende le deleghe al welfare, alle politiche giovanili ed alle pari opportunità.
Perché hai deciso di candidarti come amministratore?
Nel 2021 giungevano al termine i cinque anni di mandato della precedente amministrazione, nonché prima amministrazione del neo-comune Ventasso. Durante la formazione delle liste che si sarebbero presentate alle elezioni mi è stato chiesto di candidarmi da diversi gruppi di persone che stavano lavorando per costruire una lista. Fino a quel momento non avevo mai preso in considerazione la politica e l’amministrazione locale, nello stesso momento percepivo attorno a me molto fermento per queste elezioni ed ho iniziato ad interessarmi. Ho cominciato a notare che tra la gente c’erano molto malcontento e grande perdita di fiducia, io stessa non mi ritenevo soddisfatta di come veniva amministrato il mio Comune. A quel punto ho visto la proposta di candidarmi come la possibilità di diventare parte attiva nella definizione del presente e del futuro del mio territorio, prima di tutto per me stessa e, insieme a me, per tutti i giovani che, come me, si prospettano un futuro qui. Sentivo che era finito il tempo di aspettare ed era arrivato quello di agire, consapevole del significato di mettersi in gioco mettendoci la faccia e un grande impegno ed assumersi delle responsabilità.
Quali sono le prime azioni messe in campo come Assessore?
Una tra le prime azioni del mio assessorato è stata quella di instaurare un confronto con le realtà presenti sul territorio comunale (le principali sono la Croce Verde Alto Appennino e la Casa di Carità di Busana), nell’ottica di agire in maniera coordinata e sinergica. Con entrambe si sono condivise idee e progetti, ad oggi in via di sviluppo.
Inoltre, il comune di Ventasso ha mantenuto internamente il Servizio di Assistenza Domiciliare e abbiamo lavorato per migliorarlo, attraverso la stabilizzazione del personale e l’individuazione di una sede unica, così come previsto dai requisiti dell’accreditamento regionale.
Abbiamo costruito un avviso pubblico per l’assegnazione di contributi destinati alla solidarietà alimentare, al sostegno del pagamento del canone di locazione e delle utenze domestiche e abbiamo dato sostegno ai campi estivi, sia dal punto di vista economico che per quanto concerne il trasporto dei bambini.
Una delle azioni principali che ha coinvolto il mio assessorato è stata quella di coordinamento delle progettazioni SNAI nell’ambito della Strategia Aree Interne all’interno del comune di Ventasso. È stato istituito un tavolo di lavoro in cui si sono coordinati gli attori coinvolti in queste progettazioni: Comune con il Servizio Sociale, Infermieri di Famiglia e Comunità (due sul territorio comunale) e Cooperative di Comunità. Ad oggi abbiamo tre progetti attivi, oltre al trasporto di farmaci di cui le Cooperative si occupano in collaborazione con le farmacie. Nello specifico, tra le progettazioni, un’iniziativa è quella denominata “Camminare a Ventasso”, la quale prevede escursioni condotte da guide GAE su tutto il territorio di Ventasso e che si è conclusa da poco con quattro esperienze di Terapia Forestale.
“Movimento Consapevole”, altra iniziativa nell’ambito del progetto, consiste in sedute di ginnastica rivolte a cittadini over 65 residenti o domiciliati nel Comune di Ventasso, con fragilità fisiche e non, che vengono individuati da Infermieri di Famiglia e Comunità e Assistenti Sociali del territorio.
La terza iniziativa, partita dopo tanto lavoro e nella quale credo tantissimo, consiste nei Centri di Socialità.
Infine, insieme alla giunta, abbiamo creato avvisi pubblici per l’assegnazione di voucher per attività sportive e borse di studio a favore di studenti meritevoli.
Quali benefici credi possa portare la strategia aree interne nel territorio dell’Unione?
A mio avviso la Strategia deve essere vista come un’opportunità sotto tanti punti di vista, dapprima quello meramente economico, poiché permette di avere maggiori risorse da utilizzare sul territorio. Inoltre, pone le basi per lavorare su obiettivi che i vari comuni dell’Unione possono condividere e che sarebbe inefficace perseguire singolarmente. Sicuramente uno tra gli scopi principali è quello di prevenire e contrastare l’isolamento sociale e la marginalizzazione, tipicamente caratteristica appunto delle Aree Interne, dove tutto è lontano e difficilmente raggiungibile. Per esempio, gli stessi progetti che ho coordinato con il mio assessorato hanno, prima di tutto, l’obiettivo di creare momenti di aggregazione e di mettere in rete le persone tra loro. In più, alcune delle azioni sono rivolte a persone in condizioni di fragilità e cronicità e intervengono con un approccio proattivo nella prevenzione e promozione di stili di vita salutari e di educazione terapeutica. Ritengo infatti che la salute debba essere un tema centrale nello sviluppo e nell’implementazione della Strategia: nella sanità pubblica vediamo un progressivo accentramento di servizi che allontana sempre di più i territori, come il nostro, che sono di per sé distanti, generando una sensazione di abbondono e quindi un disagio psico-sociale che va assolutamente prevenuto e gestito.
Che obiettivi hai per i prossimi anni di mandato?
Sono molteplici gli obiettivi che mi sono prefissata per il mio mandato, a tutti i quali è sottesa la valorizzazione delle eccellenze e delle peculiarità del nostro territorio. In generale, ritengo prioritario lavorare per trattenere chi vive qui, gli stessi che hanno fatto una scelta di coraggio e di resistenza, spesso tra molte difficoltà, che per questo va riconosciuta. Per fare ciò, è determinate creare occupazione e rendere più agevole la vita quotidiana. In ambito sociosanitario, si intende implementare quelli che sono i servizi sul territorio; partendo dall’interno, proseguirà il lavoro volto a migliorare il Servizio di Assistenza Domiciliare. Insieme agli uffici, stiamo generando una modalità di sostegno alimentare rivolto ai cittadini, che possa risultare vantaggiosa anche per i piccoli negozi all’interno del Comune. Un altro tema molto importante che affronteremo prossimamente è quello dei PUC, ovvero i Progetti di Utilità Collettiva: ci si adopererà per presentare e far presentare questi progetti in modo da sfruttare questa possibilità, anche e soprattutto con l’obiettivo di dare la possibilità ai soggetti coinvolti di integrarsi o re-integrarsi nella vita di comunità e prospettarsi quindi un futuro attivo.
Un breve pensiero sul nostro territorio.
A mio avviso, il nostro territorio ha moltissime potenzialità, delle quali spesso noi stessi non sappiamo approfittare, forse perché diamo per scontate molte risorse, che in realtà non lo sono. Ho un forte legame con la mia terra e la mia gente e mi ritengo molto fortunata a vivere qui: la qualità di vita è ottima. I nostri territori sono spopolati e ci sono sempre meno persone, sempre meno giovani, ma comunque quello che non mi è mai mancato è il contatto con la gente, il senso di vicinanza, condivisione e coinvolgimento. Siamo ricchi di comunità intraprendenti, di persone che sanno fare lavoro di squadra e di questo dobbiamo essere orgogliosi.