
L’Agenzia per la Coesione territoriale ha pubblicato il decreto contenente l’elenco delle borse di studio assegnate per i dottorati comunali nelle aree interne.
Con il XXXVIII ciclo di dottorati di ricerca, si ripropone così l’iniziativa avviata già lo scorso anno, che vede protagonisti le università, i Comuni ricompresi nella Strategia Nazionale Aree Interne e i dottorandi che decideranno di cogliere questa opportunità per approfondire i temi propri della SNAI.
In particolare, l’obiettivo è quello di sostenere attività di ricerca volte a garantire l’offerta e la piena accessibilità degli abitanti ai servizi essenziali, promuovere la ricchezza del territorio e delle comunità locali, valorizzare le risorse naturali e culturali attraverso la creazione di nuovi circuiti occupazionali e contrastare lo spopolamento demografico e culturale.
Dopo le 40 borse di studio finanziate in occasione del primo ciclo di dottorati comunali, quest’anno saranno 46 i dottorandi che potranno beneficiare delle risorse assegnate, che ammontano complessivamente a 3.427.500 euro.
Ecco l’elenco delle domande ammesse al finanziamento, valido per l’intero triennio del dottorato:
- Comune di Montenerodomo (CH, area interna Basso Sangro Trigno) con Università degli Studi G. D’Annunzio Chieti-Pescara – 75.000 euro
- Comune di Castel San Vincenzo (IS, area interna Mainarde) con Università degli Studi del Molise – 75.000 euro
- Comune di Santa Caterina dello Ionio (CZ, area interna Ionico-Serre) con Università della Calabria – 67.500 euro
- Comune di Chiusaforte (UD, area interna Canal del Ferro – Val Canale) con Università degli Studi di Trieste – 75.000 euro
- Comune di Gambatesa (CB, area interna Fortore) con Università degli Studi del Molise – 75.000 euro
- Comune Spinete (CB, area interna Matese) con Università degli Studi del Molise – 75.000 euro
- Comune di Agnone (IS, area interna Alto Medio Sannio) con Università degli Studi del Molise – 75.000 euro
- Unione Comuni Garfagnana (LU, area interna Garfagnana, Lunigiana, Media Valle del Serchio e Appennino Pistoiese) con Scuola Imt Alti Studi Lucca – 75.000 euro
- Unione Montana del Tronto e Valfluvione (AP, area interna Ascoli Piceno) con Università di Camerino – 75.000 euro
- Comune di Scigliano (CS, area interna Reventino – Savuto) con Università della Calabria – 67.500 euro
- Comune di Molina Aterno (AQ, area interna Gran Sasso – Valle Subequana) con Università degli Studi dell’Aquila – 75.000 euro
- Comune di Caltagirone (CT, area interna Calatino) con Università di Catania – 75.000 euro
- Comune di Picinisco (FR, area interna Valle del Comino) con Università degli Studi di Napoli Partenope – 75.000 euro
- Comune di Tolve (PZ, area interna Alto Bradano) con Università degli Studi della Basilicata – 75.000 euro
- Comune di Sant’Agata di Militello (ME, area interna Nebrodi) con Università degli Studi di Messina – 75.000 euro
- Comune di Cannalonga (SA, area interna Cilento Interno) con Università della Tuscia – 75.000 euro
- Comune di Tuscania (VT, area interna Alta Tuscia) con Università della Tuscia – 75.000 euro
- Comune di Monte Sant’Angelo (FG, area interna Gargano) con Università degli Studi di Bari – 75.000 euro
- Comune di Rotonda (PZ, area interna Mercure – Alto Sinni – Val Sarmento) con Università della Calabria – 75.000 euro
- Comune di Varese Ligure (SP, area interna Val di Vara) con Università di Genova – 75.000 euro
- Comune di Casargo (LC, area interna Alto Lago di Como e Valli del Lario) con Politecnico di Milano – 75.000 euro
- Comune di Claut (PD, area interna Dolomiti Friulane) con Università degli Studi di Udine – 75.000 euro
- Comunità Montana Gennargentu Mandrolisai (NU, area interna Gennargentu Mandrolisai) con Università degli Studi di Cagliari – 75.000 euro
- Comune di Macra (CN, area interna Valli Grana e Maira) con Politecnico di Torino – 75.000 euro
- Comune di Bocchigliero (CS area interna Sila e Presila) con Università della Calabria – 67.500 euro
- Unité des Communes Valdotaines Grand-Paradis (AO, area interna Grand-Paradis) con Politecnico di Torino – 75.000 euro
- Comune di Bolognola (MC, area interna Alto Maceratese) con Università di Camerino – 75.000 euro
- Comune di Orvieto (TR, area interna Sud Ovest Orvietano) con Università degli Studi di Perugia – 75.000 euro
- Unione di Comuni Valdarno e Valdisieve (FI, area interna Valdarno e Valdisieve, Mugello e Val di Bisenzio) con Università degli Studi di Firenze – 75.000 euro
- Comune di Paluzza (UD, area interna Alta Carnia) con Università degli Studi di Udine – 75.000 euro
- Comune di Pescopagano (PZ, area interna Marmo Platano) con Università degli Studi della Basilicata – 75.000 euro
- Comune di Norcia (PG, area interna Valnerina) con Università di Perugia – 75.000 euro
- Comune di Roseto Valfortore (FG, area interna dei Monti Dauni) con Università degli Studi di Foggia – 75.000 euro
- Comune di Accettura (MT, area interna Montagna Materana) con Università degli Studi della Basilicata – 75.000 euro
- Comune di Guardia Sanframondi (BN, area interna Tammaro-Titerno) con Università della Campania Luigi Vanvitelli – 75.000 euro
- Comune di Padula (SA, area interna Vallo di Diano) con Università degli Studi di Salerno – 75.000 euro
- Comune di Valfabbrica (PG, area interna Nord-Est Umbria) con Università degli Studi di Perugia – 75.000 euro
- Comune di Novafeltria (RN, area interna Alta Valmarecchia) con Università degli Studi di Bologna – 75.000 euro
- Unione Montana dei Comuni dell’Appennino Reggiano (RE, area interna Appennino Emiliano) con Università degli Studi di Ferrara – 75.000 euro
- Unione dei Comuni montani del Casentino (AR, area interna Casentino Valtiberina) con Università degli Studi di Firenze – 75.000 euro
- Comune di Aquilonia (AV, area interna Città dell’Alta Irpinia) con Università della Campania Luigi Vanvitelli – 75.000 euro
- Comune di Centuripe (EN, area interna Valle del Simeto) con Università degli Studi di Catania – 75.000 euro
- Comune di Bagaladi (RC, area interna Grecanica) con Università della Calabria – 75.000 euro
- Unione dei Comuni “Madonie” (PA, area interna Madonie) con Università degli Studi di Palermo – 75.000 euro
- Unione Montana delle Valli dell’Ossola (VB, area interna delle Valli dell’Ossola) con Università degli Studi del Piemonte Orientale – 75.000 euro
- Comune di Bivone (AG, area interna Terre Sicane) con Università degli Studi di Palermo – 75.000 euro.
Tutte le aree della SNAI 2014-2020 di Sicilia (5), Basilicata, Calabria, Campania e Molise (4), nonché di Friuli-Venezia Giulia, Toscana e Umbria (3) riescono ad accedere ai finanziamenti. Due sono le borse di studio assegnate in Abruzzo, Emilia-Romagna, Lazio, Marche, Piemonte e Puglia, mentre una per regione vanno a Liguria, Lombardia, Sardegna e Valle d’Aosta.
Introdotti in via sperimentale nel 2021, i dottorati comunali nelle aree interne possono già contare sulle risorse necessarie a finanziare le borse di studio anche per il XXIX ciclo, che sarà avviato con il prossimo anno accademico.
L’Unione Montana dei Comuni dell’Appennino Reggiano ha partecipato in collaborazione con il Università degli Studi di Ferrara aggiudicandosi il massimo del finanziamento disponibile.
Il progetto di ricerca dottorale concentra l’attenzione sull’analisi e valutazione della strategia SNAI per l’Area interna dell’Appennino Emiliano, anche in riferimenti al quadro generale del processo di disegno e attuazione della strategia stessa.
Il progetto si colloca nello spazio tematico che lega lo sviluppo locale (promuovere la ricchezza del territorio e delle comunità locali) e l’approccio alla sostenibilità (valorizzare le risorse naturali e culturali attraverso la creazione di nuovi circuiti occupazionali).
L’idea di applicare la metodologia dell’Archeologia Pubblica al contesto dell’Area Interna “Appennino Emiliano” nasce innanzitutto dalla necessità di individuare adeguate strategie per la messa in valore dell’importante patrimonio di legami tra uomini, luoghi e cose che hanno fatto sì che questa venisse ricompresa all’interno della riserva Unesco man and biosphere Appennino Tosco-Emiliano. Questi legami, sviluppati su un arco cronologico ampio, definiscono ciò che è stato il rapporto uomo-ambiente nel tempo e descrivono l’intero popolamento umano del settore appenninico individuato, valorizzando l’ampio patrimonio archeologico presente. Quest’ultimo è rappresentato da importanti rinvenimenti preistorici e protostorici, oggetto di approfondite analisi e scavi archeologici, con particolare riguardo al Mesolitico, età del Bronzo e Ferro. L’eccezionalità dei rinvenimenti di queste fasi storiche, sono in parte da attribuire all’importanza delle vie di percorrenza che attraversavano il territorio, in epoca romana strutturate nella via pubblica Parma-Lucca, ancora vitale nel Medioevo, e lo connettevano con il versante tirrenico.
L’Area Interna “Appennino Emiliano”, per queste caratteristiche, si candida a diventare un’importante palestra metodologica per la definizione di una materia, l’Archeologia Pubblica, in fase di strutturazione in ambito nazionale. Quest’ultima, a tutti gli effetti, è un processo partecipativo di costruzione di conoscenza e identità, che interseca i temi definiti dalla Convenzione di Faro e relativi alle Comunità Patrimoniali.
Il dottorando, pertanto, una volta fatta sintesi delle cognizioni scientifiche disponibili riguardanti i temi storico-archeologici di uno specifico settore territoriale, dovrà coinvolgere la popolazione locale in un processo partecipativo, mediante la creazione di una mappa di comunità, il cui scopo sarà quello di far emergere le emergenze patrimoniali attualmente percepite come significative o identitarie. Individuati il patrimonio culturale potenziale, ossia i beni storico-archeologici presenti non riconosciuti come patrimonio dalla comunità, ma di grande rilievo storico e sociale, e il patrimonio culturale percepito, verranno programmate azioni che permettano un percorso di rafforzamento delle Comunità Patrimoniali stesse e attività di costruzione di memoria collettiva.
Durante questo percorso di definizione di un modello di Archeologia Pubblica applicata, sarà sviluppata un’attenta analisi dei bisogni della comunità e dei pubblici che potrebbero fruire dei Beni Culturali del territorio, al fine di orientare le strategie di comunicazione e pianificazione territoriale. I tre settori di principale interesse della disciplina sono infatti le politiche dell’archeologia, la comunicazione e l’economia.
Le competenze acquisite da questo percorso di analisi e coinvolgimento sociale, che in sé dovranno dare un contributo metodologico all’Archeologia Pubblica, si condenseranno infine in una proposta di gestione sostenibile del patrimonio. La proposta di sviluppo di un’Impresa Culturale, che possa far perno su competenze locali, sarà sviluppata tramite lo studio di altre esperienze d’ambito nazionale e internazionale e sarà finalizzata alla definizione di possibili strategie per l’implementazione dell’occupazione in ambito turistico e socio-culturale.