
Sono Sara Paderni e sono docente di scuola primaria da 18 anni. Sono arrivata all’insegnamento quasi per caso, dopo diversi anni di lavoro nel settore privato. Un telegramma con su scritto che mi veniva offerto un posto di ruolo mi ha cambiato la vita, non solo dal punto di vista professionale. Quando mi chiedono perché continuo a lavorare con i bambini della primaria rispondo semplicemente che non potrei fare a meno di loro.
Integrare i temi ambientali nella didattica quotidiana non è mai stato un impegno. Ho sempre pensato che potessero essere il fulcro di una didattica delle scienze fondata sul concreto e sul “toccabile”. Ringrazio da sempre il plesso di Montecchio Emilia, la mia scuola del cuore, che mi ha regalato la possibilità di diventare referente dei progetti ambientali e che mi ha permesso di costruire un curricolo in verticale tra le classi che lasciasse che tutti i bambini – e non solo quelli con maestre appassionate a questi temi – facessero esperienza reale e non solo sulla carta di contenuti essenziali e imprescindibili, come quello della gestione dei rifiuti. Con la creazione dell’orto scolastico, nato dalla semplice sistemazione di un’aiuola e poi cresciuto fino ad occupare il retro della scuola, ho scoperto una passione anche personale, il valore dell’attesa, la potenza dei cicli vitali, l’importanza della cura. Quando dopo nove anni è arrivato il trasferimento a Carpineti, la mia scuola della maturità, l’interesse si è spostato sulla scoperta e sul valore del territorio, come libro sempre aperto e a disposizione per approfondimenti non solo a livello scientifico, ma anche artistico e storico, da attraversare con il ritmo lento dei passi e da esplorare con lo sguardo rivolto alle piccole cose.