
Mi chiamo Glenda Toni e mi sono diplomata presso l’Istituto magistrale ” Matilde di Canossa” di Reggio Emilia con indirizzo pedagogico-linguistico nel 1998.
Fin da piccolissima mi chiudevo per ore ed ore nella mia stanza e giocavo “al fare scuola” con le mie tantissime bambole.
Da alcuni anni mi sono trasferita, dopo aver vissuto per trentaquattro anni a Reggio Emilia, nel paese di Ramiseto ( comune di Ventasso) e da quel momento lo spazio esterno alla scuola, il nostro cortile e la natura circostante sono diventati un centro di interesse educativo molto forte per me e di conseguenza per i nostri bambini. Ho avuto l’immensa fortuna di essere accolta da una collega che da sempre ha reso l’outdoor una realtà concreta legata alla quotidianità dei bambini a scuola.
Molti dei nostri percorsi negli ultimi anni, come ad esempio il progetto di land art dello scorso anno, sono nati dall’osservazione del rapporto quotidiano e spontaneo tra bambino e natura. Tra le mie passioni c’è da sempre quella delle camminate in mezzo ai boschi, oltre che la narrazione con elementi naturali.
Una semplice foglia o un rametto possono diventare i protagonisti inaspettati di una narrazione nel cortile della scuola. Proprio sulla narrazione in contesti naturali e sulla land art si sono focalizzati i miei ed i nostri interessi negli ultimi anni.
Quello dell’Appennino Tosco Emiliano è un contesto privilegiato per rendere visibile un “fare scuola in natura e con la natura” senza nemmeno il bisogno di organizzare progetti specifici. Il contesto è di per sé al centro dei processi di apprendimento del bambino, nel nostro caso legati indissolubilmente e piacevolmente al territorio circostante.
Per me essere arrivata in una scuola di montagna, circa quattro anni fa, ha significato dovermi rimettere in gioco, rimodulare le priorità legate al quotidiano ed imparare così come i bambini a relazionarmi nuovamente con un nuovo contesto di apprendimento.