
Salve, sono Marinella Masini, ho 52 anni e sono insegnante di scuola dell’infanzia da 18 anni, in precedenza di scuola primaria. Ho sempre vissuto sul crinale, a parte gli anni di studio di specializzazione. Ho ricoperto il ruolo di assessore alla scuola per il mio comune. Ho sempre amato i luoghi che abito nonostante le difficoltà che questo comporta e credo di avere trasmesso questo amore anche ai miei figli che stanno investendo in attività svolte nel nostro territorio. Il desiderio di intraprendere il percorso di insegnamento è nato quando ero alla scuola elementare grazie “all’innamoramento” nei confronti di una mia insegnante, che ogni giorno era in grado di stupirci e di renderci felici pur nel rispetto delle regole del vivere sociale. Dopo diversi anni di insegnamento alla scuola primaria ho deciso di spostarmi alla scuola dell’infanzia perché rispecchia maggiormente il mio modo di essere: emotivo, libero e lento come sono i bambini più piccoli. Insegno all’infanzia di Case Bagatti -IC Villa Minozzo- che si trova alle pendici del Monte Cusna e quindi immersa completamente nella natura. La scuola si compone di una sola sezione mista i cui numeri si aggirano negli ultimi anni intorno ai 15 bambini, si trova in una piccola borgata di poche case, superate le quali, ci si trova immersi nei boschi e nei pochi prati che la natura si sta riprendendo. Questo mi offre la possibilità di far vivere i bambini immersi dentro la natura, di seguire i ritmi naturali delle stagioni, di imparare a confrontarsi con le meraviglie e con le difficoltà che la natura stessa ha insite in sé. Volendo seguire lo stile “moderno” della nostra società, ci si potrebbe anche isolare da questa realtà, ma Credo che non ci sia insegnante più completo della natura. Una natura che ti impegna a superare difficoltà ma alla fine del “percorso” ti regala emozioni incredibili. Per vivere la natura non credo ci siano altri modi se non immergersi pienamente in essa, e per farlo è necessario “stare fuori”, con il bello e il brutto tempo, con il caldo e con il freddo, con la meraviglia tipica di questo periodo importantissimo della vita di ognuno di noi (un fiore sbocciato tra i sassi, un fungo che ieri non c’era, il colore delle foglie, la tana di un animale, …) con il coraggio di provare a superare gli ostacoli che ci si presentano davanti (un tronco da scavalcare, un dirupo da scalare, un ruscello da guadare, un rumore improvviso che ci sorprende o semplicemente una spina che si infila nel dito, le mani dolenti per il freddo o il male alle gambe per il troppo camminare,..) e con la possibilità di poter abbassare il numero di vincoli dovuti all’emergenza sanitaria e trascorrere il tempo in maniera spensierata.
Cos’altro si può desiderare? Per me, niente altro!
E quindi è assolutamente necessario preservare questo dono che abbiamo ricevuto gratuitamente.