
Secondo Gilles Cléments le aree che l’uomo non coltiva o abbandona momentaneamente diventano “spazi privi di funzione”, porzioni di territorio che “accolgono ciò che è bandito da ogni altro luogo”. Per i geografici-paesaggisti questi spazi sono paesaggi che evolvono seguendo semplicemente o il disordine dell’ecologia, o l’ordine che impone l’uomo al territorio nella sua opera pianificatoria, ciclicità tra utilizzo e stato di abbandono. Le erbacce che vivono ai margini di un campo, che ri-occupano uno spazio, rappresentano la natura resistente che metaforicamente può rappresentare quella parte di umanità che vive ai margini, nelle aree residuali, coloro che vengono banditi solo perché seguono un pensiero diverso, ma che comunque resite. Con questo percorso proveremo a guardare il paesaggio collocando il nostro punto di vista il più vicino possibile al suolo e, inclinando lo sguardo verso il cielo scopriremo che laggiù c’è un mondo pieno di vitalità, ma soprattutto che deve farci ripensare a ciò che noi consideriamo “l’ordine”.
VENERDI’ 13 MAGGIO ORE 17,00
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ID riunione: 826 1753 9939