
Sono Gabriella Parasporo docente di Chimica del Tecnico, dell’Istituto Cattaneo Dall’Aglio, laureata in Ingegneria Chimica all’Università degli Studi di Palermo nel 1994; sono un’appassionata lettrice e amante del cinema.
Quali sono i motivi per cui hai deciso di intraprendere la strada dell’insegnamento?
Nei primi anni della mia attività lavorativa ho ricoperto il ruolo di responsabile del settore R&S di una società di Engineering in campo ceramico e ho collaborato a diversi progetti innovativi, in materia di qualità ambientale e risparmio energetico. Per scelte familiari, dopo quindici anni, ho deciso di intraprendere la strada dell’insegnamento; da questa esperienza ho capito che per me insegnare è un modo per trasferire agli alunni quella passione che ho sempre avuto per lo studio e l’esperienza nel privato mi ha portato ad avere un approccio orientato al mondo del lavoro.
Quando e come ti sei avvicinata/o alle progettazioni SNAI Laboratorio Appennino?
Alla progettazione SNAI – Laboratorio Appennino sono stata coinvolta dalla Dirigente Paola Bacci, che ha svolto un’opera attenta e puntuale di diffusione del progetto e nell’anno scolastico 2020-2021 mi sono occupata di coordinare il gruppo di Innovazione Didattica, a cui hanno partecipato 14 docenti del Cattaneo Dall’Aglio e diversi altri colleghi sono stati coinvolti in altre attività formative in merito all’Innovazione Didattica. Il contributo del gruppo del nostro Istituto e lo scambio di idee e progetti con i docenti dell’Istituto Mandela, ha portato alla realizzazione delle prime due Aule Laboratorio Disciplinari, afferenti agli assi umanistico e scientifico.
Quali cambiamenti ti aspetti di vedere in futuro grazie al lavoro svolto sulle progettazioni SNAI?
Il percorso di formazione svolto sulle metodologie attive e l’adozione dell’idea delle Aule Laboratorio Disciplinari di Avanguardie Educative, la formazione ricevuta dalle docenti Prof.sse Delicati e Pini dell’ITIS Volta di Perugia (scuola fondatrice del Movimento di Avanguardie) e quella svolta con il gruppo di ricerca di UNIMORE, mi ha portato a riflettere sul ruolo del docente in una società che sta diventando sempre più tecnologica e in cui i paradigmi in tema di istruzione ed educazione devono essere anch’essi a passo con il rapido evolversi della società, sfruttare le potenzialità offerte dalle nuove tecnologie e volgerle a favore di un apprendimento permanente, in cui sono gli alunni che devono essere messi al centro delle nostre attività. Concludo dicendo che gli studenti della classe 5 G di Informatica e Telecomunicazione, coinvolti nel progetto, hanno saputo cogliere gli aspetti salienti dei nuovi spazi di apprendimento che non rivestono solo un ruolo fisico, ma soprattutto rappresentano uno spazio aperto e interconnesso, in cui sperimentare, interagire e condividere esperienze scolastiche ed esperienze di vita: “il punto di forza di questa nuova visione di scuola, è rilanciare la sua funzione di ambiente di socializzazione, un ponte con il mondo esterno che completa la formazione dei ragazzi, diventando uno strumento per arricchire competenze e conoscenze e per gettare le basi per vivere e interagire nella società dell’informazione e in questo mondo che corre vorticosamente”.