
Sono Stefano Costi, nato a Reggio Emilia per esigenze “tecniche”, ma subito rientrato a Semiago, nel Comune di Casina, nella casa dove da allora sto ancora vivendo.
Sono un bancario “rubato” all’agricoltura, mio padre non voleva che lo seguissi nella sua attività di contadino, troppi sacrifici diceva, e così mi sono ritrovato a lavorare in banca, ma la passione era tanta, tant’è che poi ho continuato sulle orme del papà e ancora oggi sono orgoglioso di sentirmi in qualche modo contadino e di fare parte di questo meraviglioso mondo agricolo con la mia azienda…. ahimè rimpiangendo di non avere molto tempo da potervi dedicare…. ma arriverà presto il momento.
Ho una grande passione per tutto quello che è “montagna”, dall’ambiente, alle tradizioni alle gente, tutte cose che fanno veramente la differenza in quello che abitualmente chiamiamo “il bello di vivere in montagna”.
Sono sindaco del Comune di Casina dal 2016 dove nella Giunta locale ho mantenuto le deleghe al bilancio al personale e agli affari generali.
Nell’Unione dei Comuni ho la delega all’agricoltura e per effetto della rotazione nelle cariche ne sono ora il vice presidente.
Perchè hai deciso di candidarti a sindaco?
Amo e sono molto legato al mio paese e al il mio territorio e alle persone che ci vivono.
Ho deciso di continuare a viverci, nonostante il lavoro nel tempo mi abbia portato anche lontano, di investirci con la mia stalla, di farci crescere mia figlia, e ho sempre cercato di rendermi utile alla comunità come potevo, in particolare nella frazione in cui vivo.
Per questo, quando quella sera al bar mi proposero di fare il Sindaco, onorato della richiesta anche se afflitto da mille dubbi e paure, mi sono messo a disposizione con l’obiettivo di impegnarmi, coinvolgendo i miei concittadini, per rendere sempre più attrattivo il nostro paese, per fare in modo che le persone restino e soprattutto ritrovino il piacere di venire a vivere qui, apprezzando la bellezza che c’è nel vivere in montagna.
E insomma alla fine del nostro mandato amministrativo credo che in tal senso qualcosa sia mosso.
Hai partecipato alla stesura della strategia attuale? In che modo?
Sono entrato in carica quando la realizzazione del progetto si era già conclusa.
Con gli altri Sindaci ho partecipato agli incontri propedeutici all’avvio delle varie “schede” progettuali, apprezzando e condividendo in pieno quanto era stato fatto per le nostre zone.
Quali benefici credi possa portare la strategia aree interne nel territorio dell’Unione?
Considero il progetto SNAI un progetto basilare per lo sviluppo delle nostre zone, indispensabile per cercare di arginare il calo demografico, ma soprattutto per invertire la tendenza dell’abbandono delle nostre terre, e per creare quelle condizioni affinché le persone tornino Volentieri a vivere nei territori dell’Unione, e viverci con pari dignità rispetto a qualsiasi altra zona del nostro Paese.
Sicuramente un fattore fondamentale per questo è la creazione di nuove opportunità di lavoro, legate a turismo, agricoltura, commercio, artigianato e infrastrutture che necessariamente devono essere sostenute da una adeguata viabilità, la conformazione del territorio richiede un’attenzione particolare alle strade, ma anche da tutta una serie di servizi che ne sostengano lo sviluppo e che ne favoriscano il nascere di nuove, e particolarmente che invoglino a vivere in questi territori.
Ed è proprio attraverso la strategia Aree Interne, che mira a rendere eccellenti servizi che in generale sono già qualità in ogni Comune dell’Unione, dalla sanità alle comunicazioni telematiche alla scuola alla filiera agricola, ai trasporti, solo per citarne alcune, che si possono creare le giuste condizioni per lo sviluppo della nostra montagna.
Credo che unito, come sta dimostrando di essere, l’intero territorio dell’Unione, pur con peculiarità eterogenee, abbia tutte le caratteristiche, ambientali, culturali, economiche e soprattutto sociali per essere attrattivo per tante persone.
In questo ultimo anno, vuoi anche la vicenda Covid, se ne vedono già gli effetti, si vede la riscoperta della montagna come posto dove è possibile vivere bene, e attraverso la strategia Aree Interne si può davvero spingere sull’acceleratore per far si che questi territori possano valorizzare tutte le loro eccellenze, che sono tante, e riacquistare tutta la loro dignità attraverso uno sviluppo sostenibile.
Sicuramente è un progetto ambizioso, ma indispensabile e in cui tutti noi dobbiamo credere e sviluppare.