
a cura di Massimiliano Anzivino
Da diversi anni i Comuni dell’Unione dei Comuni dell’Appennino Reggiano stanno investendo in un modo nuovo di coltivare le politiche rivolte ai giovani. Un forte input è arrivato dalla Regione Emilia-Romagna che ha avviato un piano di investimento sul mondo giovanile grazie alla legge 14/08 incentrata sui temi della creatività giovanile e del proworking. Altro elemento essenziale è stato poter contare su un lavoro ventennale nel territorio del Comune più popoloso e con maggiore concentrazione di giovani e di servizi educativi e formativi (Castelnovo ne’ Monti) proprio su questo ambito. Sono così state sperimentate diverse azioni che andiamo rapidamente a raccontare in questo articolo. Tra queste vorremmo porre l’attenzione sull’ultima nata ovvero il Tavolo Sviluppo Appennino (TSA) che sta per completare il suo primo anno di attività. Ma andiamo con ordine.
Le politiche giovanili unionali negli ultimi 6 anni (dal 2014) si sono concentrate su un doppio snodo: da un lato lo sviluppo della partecipazione dei giovani alla vita comunitaria, dall’altro il loro avvicinamento al mondo del lavoro. Si sono così succedute varie iniziative costruite con uno sguardo animativo ed educativo tra le quali spiccano la nascita di un portale su tematiche di interesse giovanile (www.jerrycan.it), la sperimentazione di un progetto di incubatore di impresa giovanile sul tema del videomaking (Achiva Studio) e l’organizzazione dell’evento Bismantova Cos&Play nel luglio 2019. Queste tre azioni sono fortemente intrecciate e per certi versi una propedeutica all’altra. L’aspetto più interessante da cogliere è il successo inaspettato che hanno avuto rispetto al territorio sia in termini di attenzione e di risultati rispetto al coinvolgimento e alla ricaduta sociale, educativa ed economica. Tali ricadute sono state riconosciute anche dalla Regione Emilia Romagna che nell’ultima edizione del bando di finanziamento ha premiato la progettazione dell’Unione considerandola al primo posto come punteggio di valutazione.
La riflessione che in questi anni è stata elaborata è che quando si dà ascolto e parola alle nuove generazioni si ottengono stimoli spiazzanti, che a prima vista possono sembrare assurdi e irrealizzabili ma che hanno in sé una forza e una capacità generativa eccezionali. Per tale ragione le politiche giovanili hanno voluto tenere questo apprendimento come l’elemento centrale da preservare e anzi, possibilmente, ampliarlo portando tale processo anche all’interno di altri ambiti di progettazione territoriale.
Queste azioni, sviluppate e gestite da uno staff misto pubblico-privato incaricato dello sviluppo e della cura delle politiche giovanili, hanno portato così a immaginare una nuova sfida: costruire un gruppo di lavoro tra i giovani amministratori dei 7 Comuni per progettare e realizzare con loro le politiche giovanili unionali. E’ nato così il secondo tavolo dell’Unione con il nome di Tavolo Sviluppo Appennino: un gruppo di 16 consiglieri e assessori sotto i 30 anni, che da gennaio 2020 hanno cominciato un percorso di conoscenza reciproca, formazione e progettazione.
Il mandato, ricevuto dai Sindaci dell’Unione, è quello di essere un supporto ideativo e di immaginazione, ma in prospettiva anche braccio operativo, per il futuro della montagna. Ci troviamo infatti in una fase particolarmente delicata e preziosa, con tante nuove sfide da affrontare ma anche con importanti risorse da pensare, creare, indirizzare.
Il percorso sviluppato fino ad oggi, in una fase complessa come quella legata all’emergenza Coronavirus, ha visto il confronto dei rappresentanti dei diversi Comuni sulla conoscenza dei diversi territori (attraverso specifiche “fotografie e narrazioni”), sulla complessa articolazione della SNAI, sulla struttura organizzativa dell’Unione e sulla conoscenza dello stato dell’arte di alcune aree tematiche ritenute particolarmente strategiche per lo sviluppo della montagna nei prossimi decenni: turismo, attività produttive e ambiente. In questa fase di studio iniziale, sviluppata da gennaio a giugno 2019, sono stati coinvolti i Sindaci Enrico Bini, Antonio Manari, Elio Ivo Sassi e Tiziano Borghi in base alle specifiche deleghe e competenze istituzionali.
Durante l’estate si è aperta una fase di progettazione partendo dalla sollecitazione ricevuta come TSA dall’assessore delegato alle Aree Interne per l’Unione dei Comuni dell’Appennino Enrico Bini e dal consulente per la SNAI territoriale Giampiero Lupatelli di essere stakeholder per l’ideazione della nuova Strategia Nazionale Aree Interne per gli anni 2022-2027. I componenti del tavolo hanno così cominciato un periodo di lavoro intenso tra luglio e settembre per la definizione e la messa a punto di due idee da portare all’interno della nuova SNAI. Tali progettazioni riguardano nello specifico due macrotematiche che lo sguardo under 30 dei giovani amministratori ritiene estremamente importante considerare: il tema della tutela dell’ambiente e del paesaggio attraverso una modalità innovativa di raccolta e gestione dei rifiuti; il tema delle attività turistiche legate al mondo dello sport con una prospettiva di sviluppo di comunità. Tale idee sono maturate grazie all’analisi di esperienze italiane e europee e utilizzando metodologie di sviluppo della creatività e del confronto.
Si tratta ancora di due abbozzi progettuali disegnati utilizzando la tecnica del design thinking e lo strumento del Business Model Canvas. Tali proposte dovranno poi convergere all’interno di un percorso più ampio di pensiero e prospettiva di lungo raggio che proprio in queste settimane sta partendo con alcuni appuntamenti ai quali il Tavolo Sviluppo Appennino è stato convocato.
Disporre di uno strumento come il TSA è sicuramente estremamente interessante, perché permette di sviluppare contemporaneamente molti filoni di lavoro: l’avvio di logiche di collaborazione e co-progettazione tra territori diversi, la possibilità di fornire ulteriori strumenti per il ruolo politico, ma soprattutto ottenere uno sguardo giovane sui problemi e sulle possibili soluzioni.
Non si tratta di un percorso semplice e lineare, come tutti i processi che riguardano le persone e soprattutto rappresentanti di realtà tanto diverse seppur facenti parte di un medesimo sistema dalle infinite forme di interconnessione. All’interno del gruppo ci sono referenti politici con diverse esperienze per questioni anagrafiche e per incarichi di varia responsabilità, per diversa lunghezza dei mandati legati a tempistiche sfasate delle elezioni nei vari Comuni e con diverse appartenenze politiche. C’è quindi una grande varietà di aspetti da tenere insieme che necessitano di considerare questo come un processo ancora in corso, da migliorare e rendere ancora più forte anche attraverso la possibilità di essere attivamente coinvolti in progettazioni ambiziose.
L’aspetto innovativo di questa esperienza è il fatto che si tratti di una progettazione che rientra all’interno delle politiche giovanili unionali: esiste uno sguardo particolarmente avanzato rispetto al modo di intendere il lavoro per le giovani generazioni che in questa azione va oltre ciò che tradizionalmente viene inteso come attività a favore di adolescenti e giovani adulti per allargarsi a chi pensa oggi, e magari gestirà domani, le azioni per tutta la comunità con uno sguardo giovane.
Tale idea è frutto di una lunga incubazione che abbraccia i nuovi orientamenti progettuali sulle politiche giovanili definiti fuori dalla fiction, ovvero costruire occasioni dove sperimentare la realtà, fare sul serio, mettere le mani in pasta rispetto a temi importanti per tutta la collettività, dare un contributo oggi grazie ad uno sguardo prezioso che si ha sul mondo. Si tratta di uno sguardo che passa dalle politiche per giovani ai giovani per le politiche.
Con questa prospettiva si stanno aprendo interessanti sviluppi e ingaggi per il Tavolo Sviluppo Appennino per essere partner strategico anche di altre azioni come quella relativa alla creazione di un piano di lavoro o comunque ad offrire un contributo rispetto a problematiche di interesse socio-assistenziale come la gestione dei comportamenti a rischio in adolescenza.
L’intreccio tra dimensione politica del tavolo e dimensione educativa dello staff delle politiche giovanili appare altresì molto interessante perché permette di dotare il processo di alcune accortezze metodologiche e di un sostegno rispetto allo sviluppo di azioni complesse e articolate.
Oggi tanti territori si stanno interrogando sul futuro, specie in questo scenario incerto, pieno di nuove e inedite sfide e dai contorni sfumati e in continua trasformazione. Tenere dentro lo sguardo dei giovani e la loro energia, investire sulle nuove generazioni con competenze e strumenti appositamente pensati per farlo è uno degli aspetti strategici per affrontare le enormi sfide che abbiamo di fronte.
Il Tavolo Sviluppo Appennino è composto da 16 giovani amministratori (con ruoli di consiglieri e assessori nei singoli Comuni): Claudia Martinelli, Lucia Manfredi, Daniele Valentini, Nicola Rivi (Castelnovo ne’ Monti); Giorgio Leuratti, Barbara Incerti (Casina); Federico Ruggi, Giorgia Borghi (Carpineti); Simone Casoni, Nicola Scalabrini, Stefano Paolini (Toano); Riccardo Lodi, Francesca Ferri (Vetto); Federico Franchini, Francesco Ferretti (Ventasso); Dea Tojalli (Villa Minozzo).
Lo Staff delle Politiche Giovanili è una struttura pubblico-privata complessa che ha come referenti politici il vicesindaco Emanuele Ferrari,la consigliera con delega alle politiche giovanili Claudia Martinelli (Castelnovo ne’ Monti), l’assessore dell’Unione montana con delega alle Politiche Giovanili Vincenzo Volpi. É composto dalle referenti dell’Unione e del comune di Castelnovo ne’ Monti su tale ambito Chiara Torlai e Novella Notari affiancate dal consulente Massimiliano Anzivino; la staff è poi concluso da due educatrici della Cooperativa Papa Giovanni XXIII Diletta Pignedoli e Veronica Ravazzini oltre alla coordinatrice Laura Mammi.